Non si spegne la polemica su ENCI e animalisti.
A fronte di ciò, oggi, Alberto Veronesi, Presidente AACI e Consigliere FederFauna, insorge in un comunicato dicendo che, evidentemente, date tali premesse, o in 60 anni di allevamento "del Vento" non vi è mai stato nessun controllo delle cucciolate e quindi nessuna visita in allevamento, o vi sono stati controlli ma si è taciuto sugli illeciti, o vi sono stati controlli e non è stato rilevato nessun illecito e chiede dunque all'ente un elenco dettagliato dei nomi dei controllati, delle ubicazione degli allevamenti e delle date nelle quali sono state effettuati tali controlli che faccia chiarezza sull'operato di ciascuno.
15/gen/2009 15:40:07 FederFauna Contatta l'autore
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Oggetto : Non si spegne la polemica su ENCI e animalisti.
Data : Thu, 15 Jan 2009 15:24:44 +0100
Dopo le critiche all’ENCI, mosse da numerosi allevatori
per le carenze organizzative all’expo di Milano del 10 e
11 gennaio, coronate dall’intervento del vice sindaco di
Milano Riccardo De Corato che ha richiamato l’ente ad una
maggior attenzione per la sicurezza, non si fermano quelle
sulla posizione presa dai vertici di Viale Corsica nei
confronti del caso Guberti, l’allevatore di Ravenna al
quale a fine anno, il NIRDA ha sequestrato i cani
affidandoli agli animalisti. Il 9 gennaio, a firma del
Direttore Generale Fabrizio Crivellari, l’ENCI aveva
diffuso un comunicato dove, oltre a prendere le distanze
dall’allevatore accusato, dichiarava che avrebbe agito
“con estrema fermezza e decisione nei confronti di tutti
coloro che risultassero adottare o avere adottato iniziative
d’allevamento non conformi alle disposizioni di legge e
sul benessere animale”, trascurando però il fatto
inconfutabile che il Guberti opera da ben 60 anni e che,
fino ad oggi, non ci sono mai state notizie di alcuna
denuncia da parte dell'ENCI di allevamenti abusivi o privi
dei requisiti di legge. A fronte di ciò, oggi, Alberto
Veronesi, Presidente AACI e Consigliere FederFauna, insorge
in un comunicato dicendo che, evidentemente, date tali
premesse, o in 60 anni di allevamento "del Vento" non vi è
mai stato nessun controllo delle cucciolate e quindi nessuna
visita in allevamento, o vi sono stati controlli ma si è
taciuto sugli illeciti, o vi sono stati controlli e non
è stato rilevato nessun illecito e chiede dunque
all’ente un elenco dettagliato dei nomi dei controllati,
delle ubicazione degli allevamenti e delle date nelle quali
sono state effettuati tali controlli che faccia chiarezza
sull’operato di ciascuno. Ma se è sotto tiro l’ENCI,
certo non lo sono di meno i vari attori del sequestro,
infatti, le foto delle carcasse di animali che hanno ormai
fatto il giro del Mondo e che secondo i diffusori delle
prime notizie sarebbero state date in pasto ai cani di
Ravenna, aprono, secondo Veronesi, numerosi interrogativi:
Quando sono state scattate? Chi era a casa di Guberti?
Qualcuno ha violato una proprietà privata? Chi ha
somministrato tale "illegale coniglio" e poi ha
fotografato!? Le foto sono fornite da Guberti per
autolesionismo? Non nasce il dubbio che questo caso sia
stato volutamente manipolato e costruito visto che le date
riportate nelle foto sono antecedenti al sequestro? Si
evince tra l’altro dal comunicato, che l’ANTA onlus non
risulterebbe nemmeno nell’elenco del Ministero della
Salute tra quelle riconosciute come possibili affidatarie di
animali posti sotto sequestro e quindi, poteva l’ANTA
onlus con sede a Carbonia ( Cagliari), nella figura del
Presidente Bruno Mei Tommasi, divenire il custode giudiziale
di tali cani? Il Segretario Generale di FederFauna
Massimiliano Filippi, ribadendo che Guberti non è mai
stato associato al Sindacato e che perciò non è mai
stato da questo sottoposto a nessun controllo, conviene
comunque con Veronesi sull’opinione che, mente
l’articolo della Voce di Romagna scritto da Andrea
Alberizia è corretto perché informa sui fatti e sulla
loro evoluzione, senza colpevolizzare qualcuno a priori,
quelli scritti da Stefania Piazzo o da Fabrizio Crivellari
sono lontani dalla semplice cronaca e molto più vicini
alla diffusione di un proprio punto di vista, visto che
contengono già una sentenza di condanna. Per quanto
riguarda il sequestro e chi l’ha operato, il Segretario
preferisce per ora non commentare e ripone la propria
fiducia sulla Magistratura ma ribadisce che, “in ogni
caso, questo tipo di emergenze non dovrebbero essere contro
qualcuno ma nell’interesse di un’imprenditoria sana e
del benessere animale.” Veronesi rimarca che “una tale
situazione avrebbe dovuto essere gestita in loco o con altre
modalità, meno mediatiche e più efficaci. Un emergenza
in Africa non comporta l’espatrio degli africani, ma
l’arrivo in loco dei soccorsi e la gestione
dell’emergenza in Africa. Noi abbiamo dimostrato che
questo può accadere e lo abbiamo fatto nel 2007/2008 con i
segugi del Sig. Silvano Baraccani. Oggi i cani sono tutti
vivi e sono ritornati nella disponibilità
dell’allevatore che ha provveduto alla messa a norma di un
impianto cinotecnico ricevendo i complimenti della propria
ASL.”
Vedi anche:
http://www.ilcinofilo.it:80/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=195
http://www.ilcinofilo.it:80/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=196
http://www.ilcinofilo.it:80/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=198
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